Come re Artù con il pensiero rivolto a Merlino, l'uomo di oggi deve imparare a ritrovarsi, a ritrovare la natura in sé, anche se gli é ancora estraneo il senso della totalità uomo-natura. Poichè, quando il desiderio di sopraffazione é così forte, significa che l'uomo, padrone soltanto della sua sfera cosciente, é in lotta con l'altro da sè e la frattura continua ad esistere in profondità. (...) Questo é forse un tramite fra Merlino e l'uomo moderno, spesso così fragile da doversi porre leggi e confini sempre più rigidi per paura dell'indistinto di cui é pieno, e così pavido da dover delegare a qualcun altro la possibilità di accogliere in sè stesso l'irrazionale e il fantastico: Merlino, appunto.
( Tratto da La storia del Mago Merlino, di Dorothea e Friedrich Schlegel )
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